Alice è venuta al mondo in mezzo alle risate (come saprete se avete letto della sua nascita).Io sono sempre stata una dalla battuta pronta, diciamo così. Ma in sala parto credo di aver dato il meglio di me. Ricordo le risate in coro di infermiera, puericultrice, ginecologo e della mia ostetrica. La sua risata sopra tutte, di quelle belle risate grasse, di pancia, sincere, che ti trascinano e ti accompagnano. Diciamo però che forse ho riso troppo, diciamo che mi sono proprio spanciata dalle risate.Che ho riso talmente tanto che avevo la bocca secca e mi hanno dato una bella flebo (poi e poi?
Che il benvenuto tu sia: la nascita di Riccardo
Sabato, 12 giugno 2010ore 5.30: mi sveglio per andare in bagno a fare l’ennesima pipì, tutto ok e poi cosa vuoi che succeda? Mancano più di tre settimane al giorno X! Torno a letto e cerco di riprendere sonno il prima possibile e all’improvviso sento un "pac", come un palloncino che scoppia, mi sembra di farmi la pipì addosso (sono diventata incontinente? Beh con il mega pancione che mi ritrovo, può essere!).Mi alzo e inizio a perdere fiumi di acqua, vado frettolosamente in bagno, lasciando la scia. Ho decisamente rotto le acque!! Sveglio mio marito e gli dico “Amore, ho rotto le e poi?
Nuovi orizzonti.
Sabato il mio compagno si è impietosito e ha portato Alice, me, la mia pancia e i miei piedi a vedere il mare.Innanzitutto vorrei farvi notare come, a un mese dal parto, i miei piedi siano ancora sgonfi. Non so quanto durerà però, aspettiamo il caldo prima di cantare vittoria.Il tempo non era dei migliori, in spiaggia non c'era nessuno, e siamo rimasti solo un'ora. Ma è stato bello cambiare orizzonte.Alice giocava con il babbo e io intanto pensavo, e mi gustavo questa quiete prima della tempesta. Perché sono ben consapevole che qui, fra poco, ci sarà da ballare! Io e il mio amore, quello alto, e poi?
Natale è anche: la nascita di una madre
Certo mi rendo conto che il nuovo nato ha oscurato, ed è proprio il caso di dirlo vista la sua “luminosità”, il resto della famiglia, ma una volta tanto vogliamo festeggiare un fatto che passa sempre in secondo piano? La nascita di un bambino è sempre la nascita di una madre. E che madre è nata oggi, a occhio e croce 2012 (o forse 2018) anni fa! Come è da aspettarsi da una cultura occidentale di stampo patriarcale, il racconto del parto di Maria non è stato tramandato. Nell’evoluzione della dottrina cattolica la figura di Maria ha assunto una ambivalenza che tuttora permane e fa molto e poi?
Dunque è questo l’odore dell’amore.
Dopo il passaggio del primario mi portano a fare un altro monitoraggio. Il mio compagno guarda il tracciato e sgrana gli occhi: “ma che male hai?” “male? No, per nulla, perché?” “qui c’è scritto 80%!” “che figata, se le doglie sono queste chiedi all’ostetrica i moduli: firmo subito per fare un altro figlio immediatamente.” Ore 14.00 Piegata in due do testate sul bordo del letto. “non erano quelleeeeeeeeeeeeee”. e poi?