Questa è una lettera aperta,è per te che uno schiaffone non ha mai ucciso nessunoè per te che non sopporto i genitori che si autocompiacciono pubblicamente dei propri figliè per te che lodalo pure quanto vuoi tanto ci penseranno i suoi pari a rimetterlo a postoè per te che se continui così poi non ti stupire se ti comanda a bacchettaè per te che lascialo piangere, si fa i polmoniè per te che cosa ti lamenti, non te l'ha mica ordinato il dottore di fare dei figliè per te che i bambini per me sono buoni solo col sugoè per te che tutti quelli che fanno bambini all'improvviso si e poi?
Auguri e figli maschi. Ma anche no.
Ho sempre pensato che la tipica frase “Auguri e figli maschi” non fosse altro che una sorta di sciatteria, di pigrizia lessicale e pertanto mentale.Una di quelle cose che si dicono mica tanto perché ci credi, ma per risparmio cognitivo, per economia. Una di quelle cose che le dici prima di averle persino pensate, che ti escono così, meccaniche. Come dire “etcì” “salute!”. Allora “auguri” “e figli maschi”.E INVECE NO!Me ne ero già accorta quando aspettavo Alice:"Maschio o femmina?""Femmina""Ah vabbè, l'importante è che sia sana" Ve lo giuro. E non me l’ha detto una persona sola. Alcune e poi?