Ma se Cappuccetto non fosse più rosso, il lupo cosa sarebbe?Ad esempio, mettiamo che il cappuccetto fosse bianco e cheStamattina ci siamo svegliati e, aprendo la finestra, siamo stati accecati da tanto bianco, la neve era caduta durante tutta la notte e aveva coperto ogni cosa. In questo caso non si vedrebbe proprio niente, né la cuccia del cane, né il sentiero, né il bosco. Si vedono solo gli occhi di Cappuccetto Bianco mentre va dalla nonna CandidaCappuccetto fa strani incontri: il pottore Bianconi che ha perso la scatola dei colori. E da chi lo manda Cappuccetto? La risposta è facile. Dalla e poi?
Mi chiamo Adolfo e sono un lupo.
Mi chiamo Adolfo, e sono un lupo. [...] Il bosco è la mia casa. Dentro c'è tutto quello che mi serve per vivere: papere, maialini, cerbiatti e altre golosità.Molti dicono che sono cattivo, ma la mia non è malvagità. Noi lupi siamo fatti così. E' nella nostra natura mangiare altri animali. Non possiamo farci niente. A volte, però, a me succedono cose che non capitano agli altri lupi. Ieri, per esempio...Il lupo vede fra i cespugli una macchiolina rossa, non assomiglia a nessuno degli animali che conosce.La cosa più bella che avessi mai vistoCorsi a nascondermi. Io ero e poi?
Mi fanno male i capelli
"Mamma, mi fanno male i capelli".Urca, due anni e già mi cita Antonioni, è proprio figlia mia.Invece forse si riferiva ad una specie di dreadlock che si stava formando sul coppino.Così ieri sera ho deciso: "vieni cocca, che si fa la doccia con mamma oggi". Normalmente la fa col babbo, ma ora è inchiodato di schiena, non può certamente lavare l'anguilla."Nuoooooooomiahduhokloooooooooo grrrrrrrrrrrrrrrrrr grrrrrrrrrr grrrrrrrr"Cioè non vuole fare la doccia.Parto col solito elenco di tattiche, dalle più giuste alle più bieche. Dal dai che dopo sei bella profumata al io non ti tengo più in e poi?
Il senso della vita.
Credo che dire che "la felicità si impara da piccoli" non sia esatto. I bambini sanno fare benissimo ad essere felici. Siamo noi che l'abbiamo disimparato e ci dobbiamo sforzare per esserlo.Questa frase forse andrebbe cambiata in "la felicità si insegna da piccoli", ho spesso l'impressione di non aver proprio niente da insegnare in tal senso ad Alice, mentre lei ha sicuramente un sacco di cose da insegnare a me.Mi sembra ad esempio che lei sia molto più vicina al senso della vita di quanto lo sia io. Troppe sovrastrutture forse? Ho perso di vista l'essenza delle cose, decisamente.Intanto direi e poi?
Oddio, e se il lupo sono io? Sottotitolo: buon Natale un paio di palle.
Ricordo benissimo i Natali di quand'ero piccina, la gioia di essere a casa con la mia mamma per tanti giorni (faceva l'insegnante, quindi a casa anche lei per le vacanze), il senso di magia, l'attesa per l'apertura dei regali, blablabla. Poi come un po' tutti ho perso il senso per la strada. Vedevo solo un carrozzone colorato e la musica per la strada che ti dice che è Natale, che ti devi sbrigare, che ancora devi fare tanti troppi regali, blablabla. Ma non vedevo l'ora di avere dei bambini per recuperare quella magia lì, piccola, intangibile, l'odore di nuovo, il rumore delle e poi?