Chiacchieravo con un amico di lingua e dialetto. Da sempre lui viene e poi fugge, attirato e respinto dalle sue radici. Ora ha un progetto che lo porta a leggere dei sonetti in romagnolo, la lingua dei nostri nonni e, un po' meno, dei nostri genitori. Leggere in questa lingua (potete dirmi che è un dialetto, ma l'italiano i miei nonni l'hanno imparato da adulti, quella era la loro lingua madre) lo ha portato a capire meglio la sua terra. E anche io ho fatto alcuni pensieri. e poi?
“DuemilaCredici” sul bilancino – parte II.
Adesso esamino punto per punto come è andata nel 2013. Sento già un coro di buahhhhhhhhh. Io vi avevo avvertito. Ancora qualche post e ho finito. Ah-ah. Salute per i miei cari.Il 2013 è iniziato con un'ernia che ha bloccato a letto il mio compagno per un mese. Un inizio glorioso direi. Però in linea di massima non è andata male. L'unica malattia un po' impegnativa delle bimbe è stata una bocca-mani-piedi per Dalia, che ha saltato Alice e si è attaccata invece a mia madre, che tuttora, a un mese di distanza, ha ancora mani e piedi spellati.Poi mi è morta una prozia, ma lì non era un problema di e poi?
Testa alta e correre.
A gennaio vi sorbirete una serie di post con riflessioni esistenziali.Perché sarà una palla leggere di buoni propositi e di bilanci, ma sono utili. Per i miei buoni propositi vi rimando al post dell'anno scorso. Magari nei prossimi giorni faccio una nuova inspiration board, ma i concetti sono sempre quelli. Ecco, faccio una nuova inspiration board e vedo un po' come sono messa con gli obiettivi dell'anno scorso. Girarsi indietro serve, 5 minuti all'anno: vedere quanta strada si è percorsa fa anche bene all'autostima, almeno si spera.Per oggi vi cuccate il mantra del nuovo anno.Oggi e poi?
#SS: parole che creano mondi.
Sono ancora viva, ho anche mangiato poco panettone, grazie a una fastidiosa gastroenterite.Ho viaggiato (Verona e Milano), visto mostre e amici lontani dagli occhi ma vicini nel cuore. Ho vissuto prime volte, pensato all'anno passato, visualizzato quello futuro.Ho anche scritto, in queste vacanze, anche se non molto fisicamente e tanto nel mio cervello; nei prossimi giorni un po' di post vedranno la luce pixelata del monitor, spero.Intanto un po' di parole altrui (ma non del tutto).Due minuti di delizia per gli occhi e di piacevole solletico al cervello. Niente mi piace di più del creare e poi?
Vita e casa.
Ho lasciato passare troppi giorni dal mio ultimo post. Ma questo è uno di quei periodi in cui per non perdere posizione devi correre. Muoverti per poter rimanere fermo.Che poi fermo non sei, ma l'apparenza è quella.Poi a un certo punto ti giri e la strada che hai fatto si vede. La senti nei piedi e nella testa.Ho consegnato il lavoro grosso a cui stavo lavorando. Grande soddisfazione e grande trepidazione la sera prima. Un po' di ansia il giorno della presentazione, salendo in macchina per le colline carsiche che da mesi descrivo-scandaglio-analizzo. La mia collega, muta.L'ansia si trasforma e poi?
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