Oggi il blog compie un anno.Avrei voluto regalargli il passaggio su wordpress ma ancora non sono pronta. Questo è il secondo trasloco per il Lupo. Il primo è stato lungo ma indolore, ho passato tutti i post da joomla riscrivendoli, praticamente a mano (ebbene sì).Questa volta invece voglio fare il trasloco automatico, ma ho il terrore di fare errori. Vabbé.Pensavo di essere pronta, invece non trovo cose, quindi forse ricomincio da capo?Benissimo, lamentarsi non è il modo migliore di festeggiare il compleanno.Qualche regalo è pronto, partiamo da quelli.1) La bellissima illustrazione che vedete e poi?
Vita e casa.
Ho lasciato passare troppi giorni dal mio ultimo post. Ma questo è uno di quei periodi in cui per non perdere posizione devi correre. Muoverti per poter rimanere fermo.Che poi fermo non sei, ma l'apparenza è quella.Poi a un certo punto ti giri e la strada che hai fatto si vede. La senti nei piedi e nella testa.Ho consegnato il lavoro grosso a cui stavo lavorando. Grande soddisfazione e grande trepidazione la sera prima. Un po' di ansia il giorno della presentazione, salendo in macchina per le colline carsiche che da mesi descrivo-scandaglio-analizzo. La mia collega, muta.L'ansia si trasforma e poi?
Di alberi e di denti, di cose che vanno e cose che vengono.
Dico addio a un altro dente. Gli facciamo il funerale anche se è già morto. Mia nonna diceva ogni figlio un dente. Infatti sono due. Tre con Viola e il dente del giudizio, che infatti è lì che sono cresciuta, col dolore di estirpare cose a forza dal mio corpo. E vabbè. Ciao.Dico addio all'albero dei vicini, l'hanno tagliato. E ora mi accorgo come mi manca, come mi adornava l'orizzonte, come mi filtrava in filigrana il tramonto. Era un po' la mia siepe leopardiana, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude, troppo spazio aperto ora, Anche a te ciao, mi mancherai. Faccio la e poi?
Ho messo in valigia.
Ho messo in valigia il pigiama, la piastra ghd, i pitturini. Tra le calze e le mutande ho messo i miei sogni di 20 anni fa; sotto al caricabatterie e al libro ho messo un po' di ansia, che si schiacciasse un po'.Nella tasca interna, i ricordi delle serate al cinema Apollo 8 film 8.000 lire, l'incanto dei muti al Lumiere, le osterie del Pratello con i muri scrostati e un bicchiere di rosso 1.000 lire. La bottega magica sotto casa, i chilometri nei miei polacchini per arrivare a via San Vitale, strada dritta all'andata, al ritorno poi perdersi nei vicoli intorno a via degli Orefici a respirare e poi?
Questione di sensi di colpa?
Interno, ore 8.40 di un giorno festivo, dopo una notte insonne.Lei si sta mettendo le scarpe, lui cerca invano di domare una rissa tra due scimmie urlatrici.Lei: vado in ufficio.Lui: ma anche oggi?Lei: sì. Hai presente la storia che quando sono a casa vorrei essere in ufficio e quando sono in ufficio vorrei essere a casa?Lui: ah beh sì. La questione dei sensi di colpa.Lei: no, la questione del rompimento di palle.Il giorno festivo è la soluzione ideale. Bimbe a casa, mamma in ufficio. Da sola, nessun telefono che squilla, nessuna urgenza da risolvere per l'altroieri.Silenzio. Mi sono anche e poi?
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