Olimpo. Giugno 2010.
In fila per la distribuzione delle anime c’è trambusto. Da qui non vedo bene cosa succede.
Qualcuno ha lasciato aperto i cancelli dell’Olimpo e hanno fatto corrente, sparpagliando i fogli del doganiere?
Il coppiere ha rovesciato un po’ di ambrosia sulle ginocchia di Zeus provocandone l’ira e causando una tempesta di fulmini?
Afrodite aveva provato un primer che non funzionava e si stava incipriando il naso spargendo polvere iridescente con effetti allucinogeni e psichedelici?
Fatto sta che un gatto ha approfittato della distrazione per infilarsi e prendere posto nel corpo di mia figlia. Oppure il doganiere ha confuso due anime.
Oppure le hanno innestato il programma “gatto” invece che quello “bimba dolce con nome di fiore” e lei sta eseguendo quello.
Il suo manuale ha prescrizioni severissime e indicazioni precise.
REGOLE di DALIA paro paro che se fosse un GATTO
Accompagnare sempre genitori e ospiti al bagno. Sedersi sul vasino e guardare. Accompagnare le esternazioni del malcapitato con finti sforzi, espressioni facciali di sollievo e – naturalmente – ripetute e pronte risate di scherno. Aspettare la braga calata e poi farsi le unghie con gusto sulle cosce.
Protestare vivacemente in caso di porte chiuse. Nel tentativo di aprirle, infilare la mano e schiacciarsela dentro. Chiudere le porte aperte e poi cercare di abbatterle a testate. Quando si esce rimanere sempre sul ciglio della porta. Se si precedono i genitori, frenare bruscamente onde essere travolta e suscitare il loro immantinente senso di colpa.
Aspettare che la mamma e il babbo si siano vestiti – un minuto prima di uscire per scappare di corsa in ufficio – per smoccolarsi sulla loro spalla o possibilmente in una zona in cui non se ne accorgano all’istante, ma solo una volta giunti a destinazione. Aspettare che cambino la tovaglia per spalmarci sopra la qualunque, che facciano il pavimento prima di rovesciare il succo di frutta e poi saltarci dentro come Peppa Pig. Però prima mettersi le galosce di Alice.
Aiutarli tantissimo.
Farsi prendere in braccio in tutti i modi al momento di scolare la pasta, rovesciare tutte le costruzioni sulla soglia della porta quando è ora di portare in tavola.
Fare tanti disegni artistici sui preventivi di mamma, nascondere il libro di babbo, togliere cose essenziali tipo le chiavi della macchina e gli occhiali dalla borsa di mamma, che quando gira per casa e dice tutte quelle parole strane è tanto divertente. Individuare un posto sicuro in casa in cui nascondere cose per loro inutili, per te inestimabili: bollette in scadenza, ipad aziendale, la bottiglia del latte.
Riempire le scarpe di mamma con oggetti piccoli e acuminati.
Buttare la qualunque nel water.
Togliere tutta quella roba dal bidone dell’immondizia.
Piazzarsi sulle ginocchia e reclamare Peppa su YouTube in caso di relazione urgente serale.
Filtrare le telefonate dei genitori. Tutte. Al primo squillo attaccarsi ai pantaloni e tirare, emettere suoni gutturali e ripetuti fino a fine telefonata, poi darsi alla macchia.
Quando i genitori hanno qualcosa in braccio, camminargli tra le gambe. Seguirli da vicinissimo in modo che quando invertono la rotta non possano evitarti.
Dormire poco e mai più di un paio d’ore filate. Non è dormire se non è con mamma e babbo. Su mamma e babbo. Luoghi preferiti: sul collo, sulle ginocchia, sulla pancia (ma in modo che i tuoi piedi arrivino esattamente sotto alla manibola). Lanciare urla smodate e ingiustificate nel cuore della notte. Ogni tanto tirare anche qualche calcio secco, aiuta a mantenere la circolazione -tua e dei tuoi genitori – perfettamente attiva.
Emettere solo miagolii. Modulati a seconda delle situazioni, ma miagolii. Che non sappiano mai che sai parlare.
Alle 6 di sera lasciare qualsiasi attività per fiondarsi verso la porta ripetendo mamma-mamma-mamma-mamma indicando col ditino la porta da cui sai che a breve si materializzerà il genitore femmina.
Fare tante coccole, tante fusa. Occhioni dolci, soprattutto in caso di marachella: sguardo innocente da sotto in su, labbrino in fuori, pronto al tremolio (per qualche tutorial rivolgersi al gatto di Shreck). E tante tante risate, di cuore, col gorgoglio. Che sai che a queste cose loro non resistono. E ti perdonano tutto il resto.
ArteMamma says
Praticamente una meraviglia della natura!
La foto è tenerissima:-)
Siro says
Tenera come un gatto. È un po’ scomoda anche 😄
pinkg says
Che miciotta dolcissima!
Dai presupposti, con un paio di stivali ti potrebbe far diventare ricca!
P.S. stasera da queste parti si narrerà di lupi tristi e bimbe che sanno di fragole e panna
Baci
Siro says
Ma dai! L’hai comprato? Ti piace? Non è bellissimo?
Noi stasera abbiamo letto “pisellino e patatina istruzioni per l’uso”. 😀
pinkg says
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
pinkg says
Si, è straordinario!
Il lupo con la lacrimuccia ci ha commosso….
A proposito di verdurine, un bimbo dice a una bimba ” la mamma mi ha detto che questo tu non ce l’hai!” e lei ” la mamma mi ha detto che con questa posso averne quanti ne voglio!”
😀
Siro says
😀
MammaInSE says
E’ l’anima affine del Bibo. Se si dovessero mai incontrare probabilmente incenerirebbero la casa ma sai che grassa risata ci farebbero su!!
Siro says
Il problema è che nonostante tutto la grassa risata la fanno fare a tutti!
mammagari says
io adoro i gatti 😉
Siro says
Anche io. Ne ho sempre avuti tanti. Per un periodo addirittura 7 contemporaneamente.
Ma ti assicuro che essere madre di un gatto è strano.
PrecariaMamma says
l’unica forma di perfezione che possa essere paragonata a quella del bambino è quella del gatto. Quindi la tua Dalia si trova in una condizione di perfezione perfettissima: cosa vuoi di più?
Siro says
Dormire. E soldi. Potrei approfittare dell’idea di pinkg qui su…
firmatocarla says
Un fiore, un gatto. E’ matematico. E dolcissimo…
Siro says
anche divertente, nonostante tutto. 😀