Egregio e poco Gentilissimo Signor Ignoto,
che l’anno 2013, il giorno 25 del mese di maggio tra le ore 11.00 e le ore 11.30 nei locali dell’esercizio commerciale Pittarello sito in località Ravenna, si appropriava indebitamente di un portafoglio in similpelle di colore nero senza marca con zip, ci terrei sentitamente a dirle due cose.
Lei non può sapere che ha avuto una gran botta di chiulo fortuna a trovarci dentro 130 euro, ché io in genere giro giusto con la moneta da 2 euro per comprare eventualmente i pop corn a mia figlia al parchetto dopo il nido, ma quei soldi lì mi servivano per il dentista.
Lei non può sapere che per guadagnare quei 130 euro ho lavorato, intensamente, due settimane.
Lei non può sapere che ho avuto un inverno difficile, che sono libera professionista da poco, che lavoro poco e pure un po’ male e sottopagata, e fra poco avrò le tasse da pagare. Non può sapere e probabilmente non le interessa nemmeno saperlo che mia madre adesso sta un po’ meglio grazie, ma ha ancora tutta quella chimica in corpo, che sa com’è, a smaltire 8 cicli ci vuole un po’ di tempo e di pazienza.
Lei non può sapere che ho male ai denti, che quest’inverno ho tolto un molare, e visto che rimandavo da tempo e non potevo rimandare più ho tolto pure 4 nei, di cui uno enorme in testa, talmente enorme che lo chiamavo “il mio cervello in fuga”.
Lei non può sapere che sto ancora lottando col mio corpo e con gli ormoni, che ho ancora 12 chili in più e il ciclo mi è tornato da poco perché ho smesso di allattare a febbraio.
Però si lasci dire che approfittare di una povera madre, paonazza per il caldo del negozio e per la fatica di provare le scarpe a una piccola isterica di quasi tre anni, mentre la quasi unenne le urla nelle orecchie tirandole i capelli, beh, ecco quello è un gesto veramente poco cortese da parte sua. Suvvia, un minimo di empatia.
Quindi le chiedo scusa se con cotanto vigore le invio espressioni colorite e indirizzi di riferimento a cui rivolgersi immantinente.
Non ci badi, se piango, questa è stata solo l’ultima goccia di un vaso troppo, troppo pieno, e pure incrinato.
Ora basta lamentarsi. Potrebbe essere peggio in fondo. Potrebbe piovere.
E quando la sorte ti è avversa, bisogna seguire i buoni consigli.
Lisa says
Accidenti, mi dispiace. Per la goccia e soprattutto per tutto il resto. Però ti leggevo e mi è scoppiato un temporale sulla testa, qui a Bologna, e mi sono messa a ridere. Ecco, alla fine fai sorridere anche nel dramma. Hai un dono Siro, vedrai che ti porterà fortuna. Un abbraccio.
Siro says
Eh eh, Lisa, la mia nonna diceva che non può piovere per sempre, ma si sa, allora c’erano ancora le mezze stagioni. Oppure no?
Fuori di metafora, adesso qui è uscito il sole. Speriamo che tenga, domani cerchiamo di andare a Padova a vedere una mostra, stavolta portiamo pure le bambine e i nonni. Anzi, in realtà sono loro che hanno invitato noi, quindi mettiamola così: domani il portafogli non mi serve.
Lisa says
Benedetti nonni, allora. I nostri ci hanno invitato a pranzo domani ed è provvidenziale perché non ho avuto un momento per fare la spesa e il menù sarebbe stato pasta all’olio. E buona mostra! 🙂
GIULIA says
io penso sempre che il bicchiere è mezzo pieno!! però ci sono volte in cui proprio non ci si riesce.
Un abbraccio.
giulia
Siro says
Ah io ci riesco eccome, per fortuna. In genere poi me lo bevo pure tutto. E me ne verso un altro. 🙂
Io piango, ma poi ancora ho le guance bagnate che già rido.
Robin says
Noooooo, che delinquente! >(((
Sei stata brava a scriverci un post quasi leggero sopra, io avrei brontolato come una pentola di fagioli per almeno una settimana!
Speriamo che almeno oggi il tempo tenga e riusciate a godervi la domenica da soli 😉
Siro says
Non siamo soli, siamo una truppa corazzata, abbiamo le bimbe e pure i nonni!
Robin says
Ah, avevo capito che lasciaste le bimbe dai nonni… Evvabbè, a maggior ragione speriamo che ci sia sole così chissà, magari giovani e vecchi si distraggono al parco e voi vi ritagliate un po’ di tempo 😉
Ma… Vedo che stai leggendo la principessa sposa!! Awwwww, quanto ho adorato il film :)) Però ti consiglio di leggere il libro in lingua originale, nella traduzione perde tanto
Siro says
se la leggessi in lingua originale sicuro che perderebbe molto di più!!! faccio già fatica a leggerlo in italiano! è bellissimo eh! ma ti assicuro che quando arriva il momento libro, i neuroni “leggi in lingua non tua” sono assopiti da un bel pezzo. da tre anni circa.
Anonymous says
Ti mando un abbraccio molto solidale per tutto quello che hai fatto presente al Signor Ignoto, soprattutto per la chimica da smaltire. Vi auguro che questo mal tempo se la porti via tutta e lasci spazio solo a cieli tersi e sereni.
E.
Siro says
Grazie mille E.
mammagari says
Che peccato i vasi troppo pieni e che seccatura le gocce che li fanno traboccare. Conserva le energie per trasformarle in sorrisi, che i sorrisi aiutano sempre! Un caldo abbraccio.
Siro says
😀
Meglio così. Quando si “sbrocca” poi hai un punto di partenza per ricominciare.
Ilaria says
Mannaggia, Siro, mi dispiace e ti sono solidale.
Siro says
Grazie Ilaria. Manda anche tu auguri di malattie esotiche all’Ignoto. 😉
Veronica says
Silvia, riesci a scrivere un bel pezzo anche quando ti prendono il portafogli.
lo sai che ti ho letta stamattina mentre cucinavo e ti ho pensata un pò per tutto il giorno? Mi spiace per tutto ciò che ho letto e mi sono intenerita immaginandoti da pittarello (luogo già di per sè faticoso) con le bimbe e questo pessimo pessimo signor Ignoto. Lo zen di cui parlavamo di recente lo mettiamo un attimo in tasca.
Che dire? Ti mando un abbraccio, fai sbollire la rabbia e mi mangio un pò di tiramisù anche per te.
Siro says
Io oggi mi sono magnata un fantastico antipastino “insalata di salmone con pistacchi” seguita da un altrettanto fantastico pollo agli agrumi con riso basmati. Mezza panna cota alle fragole, mezza meringata.
Mentre mangiavo, pensavo che in effetti io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno.
Quando ho finito il litro ho capito che era perché mio marito me lo teneva versato. Soccia che ciucca!
Ti dico che de nittis dopo ‘sto pranzo mi sembrava altro che impressionista! Mi sembrava quasi cubista.
elinor says
Quanto mi dispiace. Però sei stata brava a scriverci un post, secondo me è liberatorio. Spesso piove sul bagnato, per rimanere nella metafora meteorologica, ma alla fine torna sempre il sereno, te lo garantisco per esperienza di catastrofi personali e familiari. Anche mentre infuria la buriana, cerca comunque di goderti più che puoi le bambine e la tua mamma. Un abbraccio speciale, sei forte!
Siro says
Guarda, ieri è stata una giornata molto bella, anche perché ero ciucca assai e quindi molto rilassata.
Stamattina alle 8 ero già in anagrafe a rifare la carta d’identità. Poi ero in fila da due ore in questura per rifare la patente e mi hanno chiamato i carabinieri. Un signore gentile ha trovato i miei documenti (senza portafoglio) vicino a un cassonetto. C’era tutto, compreso bancomat, biglietto del bus e tessere fedeltà. Mancava solo… la tessera della lavanderia, che ho provveduto subito ad istruire, ci manca solo che mi rubi tutti i giobbotti della famiglia, quello sì che era un capitale!
E comunque oggi qui c’è il sole. 😀
Valentina says
accidenti! arrivo in ritardo e leggo che l’arrabbiatura ti è quasi passata. Avere ritrovato i documenti non è poco…ti sono solidale per tutto quello che hai scritto soprattutto per quel magnifico imperdibile momento in cui stai cercando delle scarpe a tua figlia di tre anni e lei non ne vuole sapere (ma verrà il giorno in cui mi vendicherò..tipo quando avrà quattordici anni e vorrà di legge scarpe di ogni genere e io le dirò no no e poi no ovvero proprio quello che mi ha detto lei davanti a suoi nuovi sandali camper, pagati ‘na cifra)! In generale, anche io ho passato momenti migliori….
Siro says
La solidarietà va sempre bene, l’arrabbiatura non so se mi è passata, di sicuro rimane il senso di violazione.
Il bello è che lei voleva le scarpe, è che scelto il primo paio non voleva togliersele e io gliene volevo prendere altre 3 paia!!!! continuavo a direl di stare tranquilla, che quelle le prendevamo, volevo prenderne altre, ma lei continuava a urlare che non le voleva togliere…
PrecariaMamma says
Urca… Non so se serve, o se ti aiuta, ma gliene sto mandando di tante e di tali che se senti al tg di uno colpito da un fulmine mentre veniva arrotato da un camion, saprai chi è il colpevole
Siro says
Certo che mi aiuta! avevo commentato qualcosa di simile con la mia amica Cristina che su facebook mi diceva che in questo post ero stata fin troppo delicata: “nel post forse sì, ma se ricoverano uno con qualche malattia esotica o sintomo bizzarro e sconosciuto sappiamo che è lui (e che io c’ho i poteri)”
Silvia - Mamma Imperfetta says
Sai vero che a noi hanno rubato il violino, il giorno prima del saggio?
Mi devo ancora riprendere. Avresti dovuto vedere come hanno ridotto l’auto.
Coraggio.
Siro says
Omammamia. Questo è ancora peggio, perché io me ne posso fare una ragione, ma per i bambini è difficile. L’auto scassinata poi è un senso di violazione (e un danno) molto peggiore.
la duchessa says
Siro…quanto mi odi se ti dico che forse non sai che magari il Signor Ignoto non sapeva davvero come comprare il latte in polvere per il suo bambino, o delle medicine? Che magari adesso il Signor Ignoto si sta mordendo i gomiti per la vergogna e il rimorso e la frustrazione di essersi ridotto così?
Che poi, magari, il Signor Ignoto, nella prossima vita, si reincarna nello scarafaggio che tu schiaccerai. Chi lo sa 😉 🙂
<3
Siro says
Oh, io non odio nessuno, nemmeno il ladro, figurati se odio te per un pensiero carino. Io spero sempre che sia così, ma in realtà io abito in una città piccola, con veramente tanti servizi per le persone in difficoltà. C’è una struttura che dà posti per dormire, 3 pasti caldi al giorno, latte e vestiti per i bambini. Basta presentarsi lì. Ce n’è per tutti. Penso sempre che prima di arrivare a rubare ci siano altre scelte, almeno dove vivo io (magari a Calcutta no).
Siro says
Comunque grazie per il tuo commento molto dolce (a parte il povero scarafaggio!), benvenuta 😀
la duchessa says
🙂
la duchessa says
Qui dove abito io siamo arrivati che se lasci le borse della spesa per un attimo e ti gira di spalle, magari per aprire l’auto, puoi non trovare più niente…parlo di episodi realmente accaduti, proprio dietro l’angolo di casa mia, davanti al negozio di macellaio, davanti al supermercato, davanti alla panetteria. Furti di cibo!
La situazione è nera, nera come la mezzanotte…indovina qual è la città in cui vivo?
Siro says
I furti di cibo li comprendo già di più. In quale città vivi? immagino che da Lugano in giù sia uguale più o meno dappertutto. 😀
la duchessa says
Vivo a Taranto. Ti assicuro che non è uguale nemmeno a 100 km di distanza 🙁
lu v says
Lo commento anche qui. Ho letto il racconto del tuo parto di cui mi hai lasciato il link… semplicemente meraviglioso e le foto sono stupende, complimenti!!!! E grazie!!
Siro says
Ma grazie a te. Spero di riuscire a farti leggere presto quello del secondo. Ogni parto è a sé, ogni parto è emozionante in modo diverso ma uguale.