Una settimana di ferie per mio marito.
Andiamo via? Dove vuoi andare?
Con strana sicumera: a Roma.
Perché Roma? Con le bambine non è un attimo uno sbatty?
Perché voglio abbracciare le mie amiche. Voglio vederle in 3D.
Andiamo.
Così siamo partiti, e siamo stati benissimo. Potevamo essere a Instanbul, ad Amsterdam o a Okhotsk, per quel che abbiamo visto della città, ma non è importato a nessuno. Si viaggia per l’esperienza no? Quale esperienza migliore di poter finalmente abbracciare persone, conoscere bimbi, giocare tutti insieme.
Abbiamo risolto i problemi logistici di alloggio (ho pur sempre una pargola di 9 mesi, oltrettutto indietro con lo svezzamento) optando per un appartamento. La foto di apertura l’ho fatta dalla finestra della camera da letto. Avere l’appartamento, oltrettutto con parcheggio gratuito sotto la finestra, mi ha permesso di portarmi l’impossibile l’indispensabile.
Il mio emisfero sinistro fa liste. Il mio emisfero destro le riempie di sciocchezze. |
Siamo arrivati il sabato sera, una cenetta frugale organizzata con la mezza dispensa che mi ero portata dietro, una sistemata alle valigie e tutti a nanna, che ci aspettava una domenica piena di emozioni.
Domenica
Finalmente posso incontrare le mie compagne di merendine, le mie amiche storiche di forum. Alcune le incontro per l’ennesima volta (Demi), o per la seconda volta (Cristina), vedo finalmente Angela dopo 3 anni di frequentazione web. La dolcissima Noemi si fa un’ora di macchina all’andata e altrattanto al ritorno per stare con noi un quarto d’ora nel parcheggio, solo per vederci finalmente di persona e dare un volto a tante chiacchiere. Location dell’incontro, un bellissimo agriturismo a Tivoli.
Ogni famiglia ha due figli, di età abbastanza omogenee, un’allegra tavolata di bambini famelici e genitori ebbri.
Magnato e bevuto come se non ci fosse un domani. Anzi, se mangiavo un altro po’ sicuramente non ci sarebbe stato un domani. Dopo pranzo tutti nel parco giochi. Mentre Angela stoica si faceva il giro della fattoria e portava i figli a cavallo, io mi spiaggiavo su un tronco cercando di parlare con Cristina, e il mio compagno cercava di dare Alice in pasto a un asinello, che però ha assaggiato il suo ditino e ha deciso che preferiva l’erba (e ci è andata di culo anche questa volta).
A metà pomeriggio siamo tornati a “casa” e ci siamo preparati a un’altra emozione. Ci hanno raggiunto per un’apericena la Giulia e Antonio. Ero emozionatissima, seguo il blog di Giulia da non so più quanto tempo, ci siamo conosciute su Trashic, fra i commenti, e da un po’ di tempo abbiamo imbastito un’amicizia fatta di commenti reciproci, messaggi disseminati nei vari social, e pure whatsappate a 3 con la compagna di frivolezze, Caia. E finalmente eccola lì, in carne ed ossa, stivali e borsa, tridimensionale.
L’elefante Antonio, la tigre Giulia e la nuova bambola Gingi. |
E ridaje di cibo e vino, e chiacchiere a stordimento. Giulia è bellissima, solare e ancora più dolce di come la immaginavo. Antonio è stata una magnifica scoperta, sia lui sia il suo progetto Shoot 4 Change. Spero di rivederli presto.
Lunedì.
Lunedì giro al bioparco, a Villa Borghese. Farò un post appost.
Poi finalmente da Caia. Anche qui, emozione a palla. Sono mesi che ci frequentiamo virtualmente, chissà che impressione vedersi dal vivo. Dopo i primi due minuti di sorpresa nel vederla muoversi e parlare (è pur sempre in 3D…), mi sembrava di aver passato la vita a chiacchierare con lei seduta nella sua cucina, davanti a un bicchiere di Sangiovese (eh sì, pure il vino da casa mi sono portata!). Anche i nostri figli sembrava che si conoscessero da sempre. Andando via Alice non si voleva separare dalle ciabatte dei suoi nuovi amici (il suo buffo tentativo di portare con sè qualcosa che non vuole lasciare), così ce le siamo portate a casa, il giorno dopo è partita con le ciabatte ai piedi e la prima notte a casa ha dormito abbracciata alle sue amate nuove ciabatte.
Dopo la serata da Caia abbiamo deciso di fare un giro turistico notturno e questo sì, un po’ virtuale, in centro, senza mai scendere dalla macchina. In stile un po’ Giappo insomma.
Ecco le mie bruttissime foto, chiaro segno che il mio Sangiovese era buono.
ci ho messo il mark eh, casomai qualcuno volesse rubare cotanti capolavori! |
Una bellissima vacanza. La dimostrazione che la rete può far nascere amicizie reali, perché sarà pur vero che sul web si può indossare facilmente una maschera, ma è altrettanto vero che altrettanto facilmente si può decidere invece di non indossarla affatto.
Perché sul web puoi essere chi vuoi, e quindi anche, finalmente, te stesso.
Cecilia says
Sul web hai detto una grande verità! È’ un grandissimo strumento e può fare emergere di noi quello che per una vita ci è rimasto dentro! Hai scelto davvero la vacanza migliore, pensa a quelli che vanno nei villaggi vacanze…
Siro says
Ero un po’ titubante più che altro per il mio compagno. Dalia basta che ha la mamma ed è a posto, Alice avrebbe avuto un sacco di bambini con cui giocare, ma lui? E se non si trovava con le mie amiche o con i mariti? Per fortuna è andata non bene, di più. Si è innamorato anche lui di tutte queste persone.
elinor says
Che bella questa discovery di amiche virtuali! Ti confesso una cosa di cui ti chiedo perdono: anche io sono di Roma ma quando ho capito che venivi non ho avuto il coraggio di farmi avanti, un po’ per timidezza, un po’ perchè ho iniziato a frequentare il tuo blog da pochissimo tempo e non volevo risultare invadente. Col senno di poi forse ho sbagliato…
Siro says
Oh, che peccato! Comunque tornerò sicuramente, avremo altre occasioni, e nel frattempo ci conosceremo anche meglio 😉
elinor says
Molto volentieri! Se dovessi capitare io dalle parti di Bologna (sei di quella zona, ho capito bene?) ti mando una mail!
Siro says
Sono di Ravenna. 🙂
Cristina says
Assolutamente da rifare!
Siro says
Assolutamente sì. Noi torneremo sicuramente a Roma, ma ricordati che il prossimo raduno delle compagne di merendine è su, così inglobiamo anche le nordiche… vero Stellina?
Angela says
Bellissimo questo post Silvia!!! e che lunga lista!!! io ormai non la faccio più…e si vede, dimentico sempre qualcosa!!!
Siro says
Ah ma anch’io… pensa se non facessi la lista. E non ho fatto la lista dei vestiti, qui c’è solo cucina/beauty bimbe/beauty nostro/medicine/giochi.
Valentina says
mi sono sempre chiesta come sarebbe provare a fare diventare reali le amicizie virtuali ma come mi confermi tu non c’è niente di più facile e naturale se, quando sei in rete, rimani te stessa e niente di più. buona giornata!!!!
Siro says
Ti dirò di più, per quelle strane perversioni da web, io mi apro più qui, con degli “sconosciuti” che nella vita reale. La maggior parte delle mie amiche “reali” non sa molte cose di quelle che sono scritte qui. Qualcuna non sa nemmeno dell’esistenza di questo posto.
Sono una finta socialona. Sparo cavolate a raffica ma mi apro difficilmente.
caia coconi says
<3 <3 <3
antonellaVì says
Bellissimi queste amicizie nate così. Mi fa veramente piacere che hai vissuto un’esperienza così intensa
Siro says
La rete è strana, mi capita come nella vita reale, cioè di sentire attrazione, feeling con una persona o al contrario di sentire una forma di “repulsione” (parola troppo forte per il concetto, ma in questo momento non mi viene un sinonimo più blando). Nella vita reale diremmo “a pelle”, in questo caso come si dice?
Noemi Orazi says
Ciao Silvia…sono stata contenta di avervi e averti vista ..ma allo stesso tempo un po’ triste per non essere stata al pranzo!!! Ho visto Dalia ed è proprio un’amore sorridente !! Peccato che non abbia visto Alice!! Alla prossima non mancherò!! Un abbraccio
Siro says
Dai organizzati per il prossimo raduno 😉
antonellaVì says
Ehi cara due premi per te su ladonnachesono.blogspot.it
Siro says
Oddio, grazie! un sacco di premi ultimamente… intanto lo ritiro, appena riesco scrivo un post. Grazie ancora Antonella.
Veronica says
Sai Siro io penso spesso a come sarebbe prendere un tè o un caffè con le persone cui scrivo “via blog”, al loro timbro di voce, modo di parlare e ascoltare, e a come sarebbe trasformare le parole scritte in una situazione di voci, gesti, cucchiaini che tintinnano e dimensione 3D, come scrivi tu. E questo tuo viaggio a Roma dimostra che le “relazioni blog” sono reali e spesso anche piene di verità, a tal punto da mettersi in viaggio per trascorrere del tempo con le proprie amiche di forum, come le chiami tu. Io penso che in questo caotico mondo online succeda ciò che succede nella vita fuori: se imposti con sincerità un rapporto, nasce un rapporto vero.
Se leggi buona notte
Siro says
Esatto. La penso come te. In certi casi la sincerità è anche maggiore di quella che useresti nel cosiddetto mondo reale perché anche se molti pensano che in rete possono indossare una qualsiasi maschera, altri, come me, dietro la protezione di uno schermo, sono più sinceri e aperti. Sarei forse diventata amica lo stesso di Caia e Giulia, per dire, ma forse ci sarebbe voluto molto più tempo per arrivare a un certo livello di confidenza.
Un altro caso strano è quello dei miei ex compagni di università, come Stefania, Rocco e Daniele (che so che mi leggono). Quando eravamo all’università non ci siamo mai parlati, poi attraverso il gruppo fb ci siamo scoperti a vicenda e sta nascendo una bella amicizia. Perché certe affinità e punti in comune non erano emersi allora, vis a vis.
Le mie amiche di forum le chiamo così perché ci siamo conosciute su un forum di un sito che prima ospitava il mio blog.
Veronica says
Sì certo, il blog, se c’è un feeling alla base tra due persone, accelera il grado di confidenza e apertura: in poche righe scrivi un concentrato di verità, magari buffo, scherzoso, leggero quello che vuoi, ma vero.
Ti ringrazio di cuore anche qui per l’aiuto tecnologico, vedrai che ti chiederò e non solo una volta. Ora mi chiarisco le idee e arrivo. Una curiosità, posso chiamarti col tuo bel nome o preferisci Siro qui?
Siro says
Ti rispondo praticamente in diretta, stavo giusto scribacchiando e sistemando foto. Puoi chiamarmi come vuoi, sia Silvia che Siro.
Certo se mi incontri, chiamami Silvia 😉