E così quest’anno mi tocca scrivere anche per quell’altra, quella che l’anno scorso era nella pancia della mamma. Perché è qua che mi dice che sei anche il suo babbo. Gliel’ho spiegato io eh, che papà vuol dire babbo, perché lei è piccola, ancora non lo sa.
Questa volta prometto che non ti faccio piangere, è stato un anno duro, molto duro, almeno così dice sempre la mamma, e quindi basta, ridiamo.
Ridiamo come quando tu mi fai il solletico nel collo e dopo io te lo faccio nei piedi.
Come quando ci rincorriamo tutti quanti per le stanze della casa, nascondendoci dietro gli angoli e gridando BUUUUUUU appena qualcuno entra.
Come quando io e la mamma balliamo tutte scomposte, e tu dici sempre alla mamma che sembra l’orso Baloo e lei fa finta di offendersi (fa finta vero?).
Come quando io faccio finta di dimenticarmi come ti chiami e ti chiamo “babbo Silvio”.
Come quando andiamo sulla tefeferica insieme, mamma che ridere.
Come quando ridiamo così, solo per il gusto e la voglia di ridere.
Come quando.
La mamma mi dice di dirti: ricordati, together we stand, divided we fall. Lo dice la canzone che ci piace tanto, quella che metti sempre in macchina per far dormire me e Dalia.
Eccola, è per te. Adesso però mi devi insegnare cosa vuol dire questa frase.
Tanti auguri babbo.
caia coconi says
si commuove sicuro, te lo dico.
antonellaVì says
trasuda amore da questo post! Auguri ai papà meravigliosi
PrecariaMamma says
magari lui non piange, ma noi lettori sicuramente sì
Siro says
No dai ragazze. Non fa piangere! cosa c’è che fa piangere? niente! infatti lui, che pure è un tenerone, non ha pianto proprio per gnente stavolta.
Poi ormai è la terza lettera, c’ha fatto il callo. Per ora l’oscar delle lacrime di babbo va a “un piccolo fiore sul mio petto” credo.
Anonymous says
…diciamo che l’occhio lucido c’è stato…beh sul fiore sul mio petto…se la rileggo piango di nuovo anche io!!!<3 Deb757
Siro says
Ma dai, pure tu Deb? Vi siete commosse tutte tranne lui, rido.
Devo aver sbagliato qualcosa perché l’intento invece era di un post leggero, scanzonato (che parola #anniottantismo). Il babbo si è giustamente commosso per il disegno garbuglioso che Alice ha portato a casa dall’asilo, il suo primo “lavoretto”.