Scrivo talmente spesso, ultimamente, che sto per raccontare una cosa successa ad agosto. Siamo in macchina, verso il mare, io alla guida, Alice e Dalia sui seggiolini dietro. Passa il treno, che si sa, fa sempre entertainment con i bambini. "Alice, guarda, il treno!" Dico, indicando con il braccio teso verso il finestrino del passeggero. e poi?
La lingua batte dove la mente vuole.
Chiacchieravo con un amico di lingua e dialetto. Da sempre lui viene e poi fugge, attirato e respinto dalle sue radici. Ora ha un progetto che lo porta a leggere dei sonetti in romagnolo, la lingua dei nostri nonni e, un po' meno, dei nostri genitori. Leggere in questa lingua (potete dirmi che è un dialetto, ma l'italiano i miei nonni l'hanno imparato da adulti, quella era la loro lingua madre) lo ha portato a capire meglio la sua terra. E anche io ho fatto alcuni pensieri. e poi?
Di treni e di baci.
Jianping Xu aveva 46 anni. Chissà qual era fra le ragazze fin troppo gentili del "nostro" ristorante cinese, quello in cui sorridiamo complici tutte le volte, da dieci anni a questa parte, quando leggiamo "anche d'asporti" sulla copertina del menu. È un pensiero idiota - penso pensandolo - ferma al passaggio a livello dove il giorno prima Jainping Xu è stata travolta dal treno. Mi vien da pensare che forse aveva fretta di andare a casa, magari doveva aiutare i figli a fare i compiti, magari aveva sonno, o era in ritardo per vedere una sua cara amica, a cui voleva raccontare di e poi?
Dicono sia una donna, ma lei si sente lupo.
Sentirsi donna, a tratti lupo. e poi?
Com’è accoccolante questo treno.
Com’è accoccolante questo treno. Peccato che i treni non facciano il solletico. Tutti i giorni in questo treno incontriamo delle persone, ma le loro labbra non parlano con il loro cuore, che peccato! e poi?
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