Questa è una lettera aperta,
è per te che uno schiaffone non ha mai ucciso nessuno
è per te che non sopporto i genitori che si autocompiacciono pubblicamente dei propri figli
è per te che lodalo pure quanto vuoi tanto ci penseranno i suoi pari a rimetterlo a posto
è per te che se continui così poi non ti stupire se ti comanda a bacchetta
è per te che lascialo piangere, si fa i polmoni
è per te che cosa ti lamenti, non te l’ha mica ordinato il dottore di fare dei figli
è per te che i bambini per me sono buoni solo col sugo
è per te che tutti quelli che fanno bambini all’improvviso si rincretiniscono e vedono pace e bene ovunque
è per te che se io avessi un figlio, se fosse figlio mio, ma non lo sarebbe perché io manco ne voglio
Sappi che non ti dirò che non puoi capire finché non avrai figli, perché è una cosa che odio.
Sappi però che una cosa vorrei fartela notare perché forse ti è sfuggita.
I figli si fanno per amore.
Se sei uno di quelli che in amore vince chi fugge mi fermo qui, io sono per quelli che in amore vince chi resta, chi coltiva l’amore, chi risponde all’amore con l’amore.
Se invece sei innamorato allora puoi capire anche se non hai figli. Il meccanismo è lo stesso. L’amore non si costruisce e non si insegna con le sberle, le punizioni, le umiliazioni. Così si costruisce l’obbedienza forse, ma se tu sei uno di quelli che si fa gran vanto di pensare con la sua testa e di avere un’opinione, spesso scomoda, spesso controcorrente, è perché qualcuno ti ha insegnato a non obbedire ciecamente, a contestare l’autorità in qualche caso, ad esprimere le tue opinioni. Qualcuno ha lavorato dietro le quinte perché tu ti sentissi speciale. Cos’è l’autostima secondo te? Come si costruisce?
Adesso vai a casa ed abbraccia tua madre.
In 1955, a 14-year-old with ambitions to go to the moon built a robot he named Gismo, winning the Industrial Arts Competition run by the Ford Motor Company. Gismo walked, talked and waved his arms, and he cost $15 to make. He was one of 72 examples of craftsmanship by teenagers on display at the Waldorf-Astoria. Photo: Neal Boenzi/The New York Times
caia coconi says
stamattina era quello che mi ci voleva.
e credo che dopo un week end in cui in genere si sta in “famiglia” sara’ quello che ci vuole a molti passanti 😉
un bacio
elinor says
Proprio vero. Con i figli degli altri sono tutti bravissimi.
A questo aggiungerei quello che mi disse mia madre e che non ho più scordato:
Ascolta tutti i consigli e ringrazia educatamente, ma poi fai le tue valutazioni e decidi sempre di testa tua. Ogni bambino, in quanto persona, è per definizione diverso da ogni altro individuo e a parte alcune regole generalissime non esiste un metodo valido per tutti sempre e comunque. Ricordati sempre che tu sei la madre, la persona che conosce di più tua figlia e che pertanto, statisticamente, ha meno possibilità di sbagliare e più possibiltà di fare la cosa giusta.
Noemi Orazi says
Adesso lo posso dire con certezza: non si può capire finchè non lo si prova sulla propria pelle !!! 🙂
Siro says
Buongiorno ragazze.
@caia, in realtà questo è un post che avevo in punta di penna da un po’, non è riferito tanto ai parenti, quanto agli “sconosciuti” che si arrogano il diritto di sapere come si crescono i figli e poi figli non ne vogliono.
Diciamo che ho preferito sfogarmi così che contro i parenti, perché la rabbia è ancora troppo fresca, aspetto di recuperare un po’ di lucidità e poi magari mi sfogo anche per quello (in realtà l’ho appena fatto da mammafelice).
@elinor, io ai consigli faccio buom viso e cattivo gioco da un bel po’ in fondo alla seconda un po’ di callo ce l’ho (quanto mi arrabbiavo all’inizio!!!), ma qui non si discute tanto di metodi educativi, quanto da una incomprensione di base fra chi ha i figli e una parte di chi non li ha.
elinor says
Hai ragione, i commenti gratuiti fanno rabbia, ma non vale proprio la pena di prendersela troppo. Tanto c’è sempre qualcuno che “apre bocca e je dà fiato”, per dirla alla romana. Meglio ignorare o al limite far notare quanto sia poco educato impicciarsi dei fatti altrui.
antonellaVì says
Già hanno tutti la ricetta giusta per la tua cucina, tutti sanno e tu sei la demente! Credo poi che fondamentalmente queste persone così altruiste a farti notare le cose siano manchevoli in rispetto!!
Siro says
Sì, rispetto nei tuoi confronti, ma soprattutto mancanza di rispetto nei confronti dei bambini, che a sentire loro dovrebbero essere trattati peggio di bestie.
Cristina says
Ho passato la pasquetta con degli amici dei miei cognati, tutti con bambini piccoli, a sentire loro questi poveri bambini prendono sculacciate dalla mattina alla sera, anche quelli di un anno o poco più!! Ovviamente consigliavano anche a noi l’uso delle maniere forti, quindi non è solo chi non ha figli a coltivare certe teorie purtroppo (inutile dire che i loro figli non sono più educati dei miei)…. A fine giornata noi ci siamo guardati e ci siamo detti che è una fortuna vedere molto raramente quelle persone… Sarà che sono cresciuta col metodo montessori ma le cose cerco di affrontarle diversamente.
Siro says
Ecco appunto. Ancora peggio. Sei cresciuta col metodo Montessori? Ma ecco perché sei così fighissima.
Cecilia says
Se passi da me oggi ci sono due piccoli premi …
Siro says
Ma grazie mille Cecilia. Sono onorata.
Giulia says
Cose che odio: chi tu dice, in qualunque contesto, “sai che cosa DEVI fare?”
O te lo chiedo oppure lo so per conto mio.
Con i figli a maggior ragione. Io non ne ho e mai direi a chi ne ha che cosa deve fare. A meno che non mi chieda quale colore di vestito mettergli
😉
Tra mamme credo sia normale scambiarsi idee e consigli, posizioni ed esperienze.
Ma poi ognuno fa e sbaglia come vuole!
Ps a fatica commento con iPhone!!!!
Siro says
Giulietta cara, non so perché blogger dà questi problemi con iphone e ipad. Io stessa spesso rinuncio a commentare perché con iphone è difficilissimo, quasi impossibile in caso di codice ciccia (che infatti io ho rimosso dal mio blog). Come mi dispiace. Se non fossi pigra e oltrettutto oberata, passerei a wordpress.
detto questo.
Credo che questo post sia stato travisato un po’ da tutti, ma in fondo va bene così. Ognuno ha letto quello che ci voleva leggere, magari è stato utile come sfogatoio generale 😀
Tra mamme è piuttosto normale scambiarsi consigli, più o meno, come dire, perentori (no!!! non lo fai??? DEVI Assolutamente fare così…, te lo assicuro…). è piuttosto normale anche farsi dare consigli da chi figli non ne ha.
Tutto ciò in realtà non mi dà noia più di tanto, al secondo figlio direi che ci ho fatto abbastanza il callo. Il fatto di non aver figli poi per certe questioni è irrilevante, mica che non ti ascolto perché tu figli non ne hai, se mi dici che fa un freddo cane e forse dovrei coprire la bambina, visto che è in maniche corte… per dire.
Il mio sfogo era più circoscritto. Tutto è nato da una discussione su facebook con una, che peraltro non conosco, che consigliava metodi un po’ brutali ad una comune amica. è nato un battibecco fra me e lei, alcune delle frasi che ho riportato vengono da lì.
Quello è stata solo una delle conversazioni a cui mi è capitato di prendere parte, in cui qualcuno, che non vuole figli per manifesto odio per la categoria, mi viene da dire, dà consigli di questa posta a chi invece ha figli e magari ha qualche normalissimo problema di gestione. Senza considerare che i figli sono persone, ma manco gli animali si trattano come vorrebbero loro. Come se io dicessi a tuo marito “non mi piacciono quelli con gli occhi azzuri, quindi, visto che tua moglie li ha, fammi il favore, dalle foco”.
Siro says
E a proposito: io non ho ancora trovato il modo di seguire i commenti via email sul tuo blog…