Io adoro guardare il mondo con gli occhi di Alice.Quanto darei per poter essere nella sua testa, come in quel film, Essere John Malkovich. Per fortuna Alice è una gran chiacchierona e mi rende partecipe; quanto mi diverto!Sabato sera ho pensato bene di rileggerle Cappuccetto Verde, l'avevamo letto la scorsa estate, Alice aveva quindi meno di due anni, non interagiva tanto quanto adesso.Mamma, guarda: la bimba porta il cappuccetto perché piove, vedi?Ma no, non piove, è il muro, sono i disegni del muro.....Mamma, guarda: Cappuccetto ha paura.Dici? E perché? Ancora non lo sa del lupo.Ma no, e poi?
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Lupo verde. Dopo lupo bianco, prima di lupo giallo.
In una piccola casetta in mezzo a un prato abitava...Cappuccetto Verde è una bambina simpatica, con in testa un cappuccio fatto di foglie verdi. A lei piace, nonostante sia ridicolo, e se lo toglie solo per dormire.Gli amici di Cappuccetto Verde sono anche loro verdi: la rana Verdocchia, la cavalletta Zip, la tartaruga Giuseppa e la lumaca Pisellina.La sua nonna si chiama Cicalina, e per andarla a trovare Cappuccetto si mette il suo vestitino verde, le scarpine verdi, le calzine verdi. La mamma le raccomanda di stare attenta ad attraversare il bosco e a non disturbare le formiche, e le dà il e poi?
Lupo bianco. Poi lupo verde e lupo giallo.
Ma se Cappuccetto non fosse più rosso, il lupo cosa sarebbe?Ad esempio, mettiamo che il cappuccetto fosse bianco e cheStamattina ci siamo svegliati e, aprendo la finestra, siamo stati accecati da tanto bianco, la neve era caduta durante tutta la notte e aveva coperto ogni cosa. In questo caso non si vedrebbe proprio niente, né la cuccia del cane, né il sentiero, né il bosco. Si vedono solo gli occhi di Cappuccetto Bianco mentre va dalla nonna CandidaCappuccetto fa strani incontri: il pottore Bianconi che ha perso la scatola dei colori. E da chi lo manda Cappuccetto? La risposta è facile. Dalla e poi?
Un piccolo fiore sul mio petto.
Mi metto in tasca un piccolo fiore, mi metto in tasca un piccolo fiore. Ti legassero stretta alla quercia più vecchia, se davvero non vuoi il mio cuore. Francesco De Gregori Ho raccontato tantissimo tempissimo fa, mentre aspettavo la secondogenita, delle mie difficoltà nello scegliere i nomi.Poi però non ho mai detto perché ho scelto il nome Dalia.Lo volevo musicale, non troppo lungo, semplice ma non banale e, vista la mia #etimoloporn (avevo scritto etilo- che lapsus!), dal significato non troppo strampalato. Che Filippo è un gran bel nome ma io non sono grande amante dei cavalli, e che e poi?
Grazie e Amore. C’è n’è per tutti.
Per diversi giorni sono stata molto analogica e poco digitale.Tradotto: ho tradito, ripetutamente ma con ahimè poca soddisfazione, il piccì con il viccì.E di questo voglio ringraziare gli dei.Perché nonostante io sia un'essere ingrato che si è più volte macchiato di ubris molesta e manifesta, loro mi vogliono bene. E mi ascoltano.Io avevo chiesto espressamente di poter stare finalmente a letto per tre giorni di fila, senza alzarmi mai se non per andare in bagno. Avevo chiesto anche per mangiare, ma forse l'avevo detto troppo piano.O forse era in contrasto con l'altra richiesta di poter e poi?
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